« Numerosi giovani sono morti sui campi di battaglia e la vita al villaggio ne risente.
L’industria molitoria ed i mulini a olio scomparirono così come le piccole industrie.
Il vimini è sempre abbondante ma non è più sfruttato che dagli zingari. »
(Citazione "Monographie des Salles-sur-Verdon", raccontata da Simian François, ex insegnante alla Scuola Comunale di Salles-sur-Verdon) Qui a lato, il Monumento ai Caduti della Grande Guerra (foto d’epoca). Questo monumento è visibile al giorno d’oggi sulla piazza del nuovo villaggio di Salles-sur-Verdon. |
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E’ attraverso una deliberazione del 24 maggio 1920 che il consiglio municipale decide
di erigere un monumento commemorativo in omaggio ai Sallois morti durante la prima guerra mondiale.
E’ il Sig. Moussu di Riez che ha ideato e realizzato il monumento per 3.500 franchi dell’epoca. |
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La piazza del castello negli anni 20. La nuova fontana è stata costruita nel 1912. |
La piazza, il lavatoio, la nuova fontana. L'olmo è sempre presente davanti al negozio di alimentari. |
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Il 2 ottobre 1933, il consiglio municipale dovette deliberare, su richiesta del signor Bousquet Louis
(negozio di alimentari), l’installazione di un serbatoio di carburante sotterraneo sotto la via pubblica,
davanti alla sua abitazione, in vista di creare una colonnina di distribuzione.
Ora, davanti a casa Bousquet si trova l’olmo già secolare le cui piccole o grandi radici abbondano in questo luogo. |
L’olmo davanti al negozio di alimentari Louis Bosquet. La “colonnina di distribuzione di carburante” è visibile a sinistra dell’olmo. Notate l’antico tetto del lavatoio a tre pendenze ed in tegole. |
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Il campanile della chiesa, senza gallo, senza orologio! |
Frontalmente, la strada di Aups. A destra la strada di Fontaine l'Evêque. La casa a destra è il negozio di alimentari e macelleria. Su questa foto sono presenti, da sinistra a destra: Norbert Martin, Jules e Julienne Gombert. |
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Entrata del villaggio dalla strada di Aups. C’erano a quest’epoca tre automobili a Salles. Contrariamente a quel che è stato scritto precedentemente su questa pagina, non appartenevano a Jules Gombert, ma al fotografo autore di questa foto. |
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La scuola vista dalla strada di Aups. Per il dettaglio della vita a scuola cliccare qui. |
« Il villaggio conta sempre meno abitanti. Fino all’ottobre 1924, c’erano due classi a scuola,
una di bambine e una di bambini. A partire da questa data, resta una sola classe che raggruppa bambine e bambini.
La direttrice è Madame Escoffier che è rimasta tale fino al 1940. »
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Les Salles, veduta generale dai pascoli (Coste-Belle, l’isola attuale). |
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« Si vive come alla fine del secolo scorso, senza elettricità, ci si fa luce con la candela,
la lampada a olio o a petrolio; senza acqua corrente in casa, si va a cercare l’acqua alla fontana,
i sistemi di fognatura a scarico diretto, si versa l’acqua utilizzata sui cumuli di bosso disposti
contro il muro delle case, quando non si svuotava il secchio della toilette nel Riou o nel canale di scarico,
si versava sui cumuli di bosso. All’epoca, c’erano numerosi casi di febbre tifoide.
Il mestiere di contadino era molto duro, le famiglie numerose, i giovani non potevano restare al villaggio,
erano attirati dalla città, è la desertificazione delle campagne. A quei tempi in campagna si era superstiziosi.
Si credeva agli iettatori, ai guaritori, il fatto è che non si usciva, si viveva in un vaso chiuso.
Con il progresso, con lo sviluppo dei mezzi di comunicazione ai giorni nostri, queste credenze sono scomparse.
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Les Salles. |